L’esercitazione prevede gli interventi di emergenza a seguito di un terremoto e successiva onda di maremoto.
Il terremoto simulato nell’area sismica dello Stretto di Messina è un’emergenza classificata di tipo C (Dlgs N. 1 del 2 gennaio 2018 ) che, per intensità ed estensione,
deve essere fronteggiata con mezzi e poteri straordinari.
Nel tempo più breve possibile dopo il sisma l’ INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) comunica al DPC (Dipartimento della Protezione Civile Nazionale) i
parametri dell’evento (comunicazione virtuale per l’esercitazione) in termini di localizzazione, magnitudo e profondità dell’ipocentro.
Nelle prime ore dell’emergenza la risposta è organizzata dalle Autorità locali di Protezione
Civile (Sindaco) e dal Prefetto con il concorso della Città Metropolitana di Messina e della Regione Sicilia – Dipartimento Regionale di Protezione Civile con l’ utilizzo delle strutture
operative presenti sul territorio.
A livello nazionale, presso il DPC, si riunisce il Comitato Operativo (attivazione virtuale per l’esercitazione) che assicura la direzione unitaria ed il coordinamento delle attività di
emergenza (L. 401/2001 e s.m.i.). Il Comitato, sulla base delle caratteristiche dell’evento, delle esigenze, delle risorse disponibili a livello nazionale e di quelle già impiegate,
definisce la strategia di intervento.
Lo scopo dell’esercitazione è quello di determinare e di verificare, attraverso l’omogeneizzazione di procedure e linguaggi, l’impiego coordinato delle singole
componenti e strutture operative.
Nelle attivazioni previste dall’esercitazione si terrà conto della vulnerabilità degli edifici, delle infrastrutture e delle reti di erogazione dei servizi essenziali.
http://www.protezionecivile.gov.it/jcms/it/view_mag.wp?contentId=MAG67975